Borghi delle Marche – Paesi da visitare

In viaggio nelle Marche

Santuario della Santa Casa di Loreto

Una vacanza tra le dolci colline delle Marche, di antichi borghi e di castelli di una regione antica. I borghi marchigiani sono luoghi di storia e tradizione. Luoghi che sanno accogliere il visitatore con calore, e lo fanno immergere nelle atmosfere del Medioevo.

Castello di Gradara

Un viaggio nelle Marche, non frettoloso, porta a vedere meraviglie. (Guido Piovene)

Monte Conero

Rocca di Acquaviva Picena

Conoscete le Marche? Siete mai stati o solamente passati per le Marche? Provate a rivolgere queste due domande quando vi capiti, la risposta sarà sempre la stessa: no, non ci siamo mai stati. Eppure è uno dei paesi più belli, più italiani che si possano dire: uno di quei paesi che meglio corrispondono
all’idea e alla nozione stessa d’Italia. (Carlo Bo)

Castello di Montefiore

Chiesa di San Claudio al Chienti

Offida

C’è qualcosa di magico e indefinito nelle Marche. Quando vi avvicinate a uno dei suoi centri abitati, ecco che vi trovate a fare i conti sempre e soltanto con la luce che investe e solleva le città. (Carlo Bo)

Fermo

Torre di Palme

Sarnano

La collina marchigiana, volgendosi verso l’interno, è quasi un grande e naturale giardino all’italiana. Non è la collina toscana, né quella umbra. E’ dolce, serena, patetica, lucida, priva di punte. Passando tra i coltivi delle valli ubertose nelle belle giornate si vedono tutte le piante luccicare all’unisono come se le foglie fossero patinate di cera.
(Guido Piovene)

Sotto al mite chiaror dell’alte stelle

e presso al mar sonante,

sul clivio dolce che Appenin distente,

la Marchigiana terra mia riposa. (Guglielmina Ronconi)

Così benedetta da Dio di bellezza, di varietà, di ubertà, tra questo digradare di monti che difendono, tra questo distendersi di mari che abbracciano, tra questo sorgere di colli che salutano, tra questa apertura di valli che sorridono… (Giosuè Carducci)

Le Marche sono un libro aperto di Storia dell’Arte. (Vittorio Sgarbi)

Castelfidardo

Santuario della Santa Casa di Loreto

Santuario del Santissimo Crocifisso di Treia

Tolentino – Ponte del Diavolo

Osimo

Monte Vidon Combatte

Montecassiano

Magliano di Tenna

Monteleone di Fermo

Montegiorgio

Montottone

Ponzano di Fermo

Montelupone

Non basta leggere le Marche in prossimità del mare, è necessario tagliare questa linea litoranea con le stupende valli che portano dal mare ai monti; anche qui è tutta una serie di suggestioni che ci  portano a correggere e a accrescere le prime impressioni. (Carlo Bo)

Naufragar m’è dolce in questo mare

Sognando la prossima vacanza al mare…

Le Marche e il Mare Adriatico

Naufragar m’è dolce in questo mare (Giacomo Leopardi)

Nessuna casa dovrebbe essere senza vista sul mare. Ogni casa dovrebbe appartenere al vento e alle onde. Il mare e la casa dovrebbero vivere insieme per sempre, come due fanciulli che si siedono uno di fronte all’altro e si confidano i loro segreti. (Fabrizio Caramagna)

 

Lido di Fermo

Lo spettacolo del mare fa sempre una profonda impressione. Esso è l’immagine di quell’infinito che attira senza posa il pensiero, e nel quale senza posa il pensiero va a perdersi. (Madame de Staël)

Il Conero

Quando si varca l’arco di ingresso al tempio dei sogni, lì, proprio lì, c’è il mare… (Luis Sepulveda)

Civitanova Marche

Ho passato la giornata a medicarmi le ferite con i raggi del sole.
Ho passato il pomeriggio a cancellare la mia infelicità con l’acqua salata.
Ho passato la sera a togliere le paure dalla mente, mettendovi dentro stelle e canzoni.
Se qualcuno mi chiede come ho passato la mia giornata al mare, io rispondo: “A guarire”.
Perché nient’altro al mondo mi guarisce come il mare. (Fabrizio Caramagna)

Marina di Altidona

Il mare è un trattato di pace tra la stella e la poesia. (Alain Bosquet)

Porto Sant’Elpidio

Che, poi, io il mare lo ascolterei all’infinito. A tutto volume. Con gli occhi piantati sul soffitto del cielo. A immaginarmi la vita. (Fabrizio Caramagna)

Porto Recanati

Non si può essere infelice quando si ha questo: l’odore del mare, la sabbia sotto le dita, l’aria, il vento. (Irène Némirovsky)

Non ho mai visto le onde arrendersi, anche per questo amo il mare.

L’Infinito (Giacomo Leopardi)

Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s’annega il pensier mio:
E il naufragar m’è dolce in questo mare.

Le Marche di Guido Piovene

Guido Piovene, è stato uno scrittore e giornalista italiano, vissuto tra il 1907 e il 1974, celebre per aver scritto Viaggio in Italia, una straordinaria guida letteraria del nostro Bel Paese.

Nel suo reportage di viaggio, Guido Piovene si soffermò a descrivere il paesaggio marchigiano.

Di seguito ho trascritto alcune parti del capitolo che Piovene ha dedicato alle Marche:

Le Marche sono un plurale. Il nord ha tinta romagnola; l’influenza toscana ed umbra è manifesta lungo la dorsale appenninica; la provincia di Ascoli Piceno è un’anticamera dell’Abruzzo e della Sabina. Ancona, città marinara, fa parte per sé stessa. In uno spazio così breve, anche la lingua muta e ha impronte romagnole, toscane, umbre, abruzzesi, secondo i luoghi. Tanti diversi spiriti ed influenze, palesi anche nel paesaggio, sembrano distillarsi e compenetrarsi nel tratto più centrale, in cui sorgono Macerata, Recanati, Loreto, Camerino. Nessuna città marchigiana ha un vero predominio nella regione. Verso Bologna gravita il pesarese e parte dell’anconetano; il resto verso Roma, supremo miraggio per tutti.”

Più ancora dell’Emilia e dello stesso Veneto, le Marche sono la regione dell’incontro con l’Adriatico. Questo piccolo mare qui si spiega più intimo, più libero e silenzioso, con i suoi colori strani, che lo fanno diverso da tutti i mari della terra. Parlo di certi verdi freddi, grigi traslucidi, azzurri striati di rosso, che ricordano i marmi pregiati e le pietre dure. A differenza del Tirreno, l’Adriatico ha colori rari ed eccentrici, il gusto dell’anomalia. Si direbbe che le acque si propongano di imitare materie preziose ed estranee. E la collina marchigiana, volgendosi verso l’interno, è quasi un grande e naturale giardino all’italiana.”

Se si volesse stabilire qual è il paesaggio italiano più tipico, bisognerebbe indicare le Marche, specie nel maceratese e ai suoi confini.”

L’Italia nel suo insieme una specie di prisma, nel quale sembrano riflettersi tutti i paesaggi del Terra, facendo atto di presenza in proporzioni moderate e armonizzandosi l’un l’altro.”

Qui abbiamo l’esempio più integro di quel paesaggio medio, dolce, senza mollezza, equilibrato, moderato, quasi che l’uomo stesso ne avesse fornito il disegno.”

L’Italia, con i suoi paesaggi, è un distillato del mondo. Le Marche dell’Italia.

Un viaggio nelle Marche, non frettoloso, porta a vedere meraviglie.”