Come aprire un’attività artigiana

Che cosa è una impresa artigiana

Ai sensi dell’articolo 2 della Legge Quadro 443/1985 è imprenditore artigiano colui che esercita personalmente, professionalmente e in qualità di titolare, l’impresa artigiana, assumendone la piena responsabilità con tutti gli oneri e i rischi che si riferiscono alla sua direzione e gestione e svolgendo in misura prevalente il proprio lavoro, anche manuale, nel processo produttivo.

Mentre l’articolo 3 della stessa Legge 443/85 stabilisce che l’attività artigiana deve essere rivolta alla produzione di beni, anche semilavorati, o di prestazione di servizi.

Quindi l’imprenditore artigiano, oltre a gestire l’impresa, deve lavorare personalmente ed in misura prevalente nel processo produttivo.

In base all’articolo 4 della Legge 443/85 l’impresa artigiana può essere svolta anche con la prestazione svolta di personale dipendente diretto personalmente dall’imprenditore artigiano, sempre che non superi determinati limiti dimensionali. Le imprese che non lavorano in serie, ad esempio, possono assumere un massimo di 18 dipendenti, il numero può essere elevato fino a 22.

Per l’esercizio di alcune attività artigiane è richiesto il possesso di specifici requisiti tecnico/professionali. Detti requisiti devono essere preliminarmente certificati dalla Commissione Provinciale per l’Artigianato. (Esempi di queste attività sono: l’acconciatore, l’estetista, il tecnico idraulico, l’installatore di impianti, ecc).

Pratiche amministrative e fiscali per aprire una impresa artigiana

L’attribuzione della partita IVA;

L’iscrizione all’Albo Imprese Artigiane, questo comporta l’annotazione dell’imprenditore in una specifica sezione della camera di commercio competente per provincia di appartenenza della sede legale dell’impresa;

L’apertura di una posizione contributiva, cioè l’iscrizione all’Inps, utile per il versamento dei contributi necessari per l’accesso al trattamento pensionistico;

L’apertura della posizione Inail, o meglio l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.

Dal 1 aprile 2010 tutte queste pratiche devono essere inviate telematicamente tramite il canale “comunicazione unica” al registro delle imprese.

Le caratteristiche dell’Imprenditore

Quali sono le caratteristiche dell’imprenditore?

Quali sono i requisiti per diventare un imprenditore?

L’articolo 2082 del codice Civile descrive l’imprenditore, come colui che “esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni e servizi”.

Per legge un soggetto può essere definito imprenditore, colui che: possedendo un’attività economica organizzata, o meglio, con un insieme di fattori produttivi, macchinari, locale e collaboratori, produce beni o servizi, professionalmente, cioè con una certa abitualità e continuità nel tempo, per il mercato.

L’attività di produzione di beni o servizi deve essere rivolta al mercato.

Quindi, l’imprenditore deve possedere le competenze tecniche e specifiche necessarie per produrre i prodotti o i servizi, oggetto della propria attività economica; ma l’obiettivo dell’imprenditore non è creare prodotti o servizi, bensì creare valore per il mercato, creare valore per i propri clienti.

Le competenze tecniche dipendono dalla formazione del soggetto,(aspirante imprenditore), dagli studi effettuati, dalle esperienze lavorative e dai corsi di formazione frequentati.

Le competenze tecniche si possono acquisire o anche migliorare, attraverso dei corsi di studio, attraverso esperienze lavorative o corsi di formazione professionali.

Però, per diventare imprenditore non è sufficiente possedere solamente le competenze tecniche, ma è necessario possedere altre caratteristiche personali:

Prima di tutto la passione, si la passione per il proprio lavoro: amare il proprio lavoro: l’entusiasmo e la convinzione in quello che si fa.

Sentirsi bene e soprattutto sentire la soddisfazione di risolvere un problema, di soddisfare un’esigenza o realizzare il desiderio di un cliente.

Poi c’è la tenacia, perché fare impresa è come correre una maratona, una lunga corsa ad ostacoli.

Bisogna avere la capacità di convivere con l’incertezza, avere un’alta propensione al rischio, perché creare qualcosa di nuovo, innovare, significa viaggiare su una strada mai percorsa.

Il rischio è una componente dell’impresa stessa e spesso è una componente incontrollabile:

(Come l’ambiente, il costo del lavoro, il comportamento dei fornitori, i prezzi delle materie prime, la tecnologia, il comportamento degli acquirenti, il comportamento dei concorrenti, il fisco, la burocrazia e le norme da rispettare,.. in continua evoluzione,.. ma il rischio può dipendere anche dalle scelte gestionali.)

Poi c’è la Visione e la Curiosità dell’imprenditore, la capacità di individuare una opportunità dove altri vedono solo un problema, e l’istinto che guida alla scoperta di nuove informazioni, perché i curiosi hanno la capacità di innovare.

Poi c’è la capacità di adattamento al cambiamento, o meglio, la flessibilità, la capacità di affrontare le novità di un mercato in continua evoluzione.

E quindi la capacità di pianificare e prendere decisioni: per pianificare gli obiettivi e prendere le decisioni in tempo, ovvero la capacità di trasformare obiettivi in strategie.

E anche la motivazione e la persuasione: la capacità di trasmettere, di condividere con i collaboratori, con i fornitori ma soprattutto con i propri clienti, la passione e l’entusiasmo nel proprio lavoro.

Ed inoltre, la capacità di sapersi mettere nei panni dei clienti, dei collaboratori e dei fornitori, o meglio l’empatia, necessaria per risolvere problemi e comunicare con efficacia.

E quindi, la capacità di comunicare in modo efficace con i clienti, con i collaboratori e con gli investitori. Saper comunicare e condividere gli obiettivi, la strategia, la passione e l’entusiasmo.

Ed infine e soprattutto è necessario avere la fiducia in se stessi: essere convinti per convincere gli altri. La capacità di affrontare le difficoltà senza farsi scoraggiare: o meglio la sicurezza.

Concludo dicendo che, l’elenco delle caratteristiche dell’imprenditore, o meglio dell’imprenditore di successo è molto più lungo di quello che ho esposto, ma non è mai troppo tardi per acquisirle, per costruire le capacità, le competenze e le caratteristiche per diventare un imprenditore, un imprenditore di successo.

Come trovare l’idea giusta

Ognuno di noi ha dei bisogni che vuole soddisfare, dei desideri da realizzare, e purtroppo, anche dei problemi da risolvere.

Trovare un prodotto o servizio che soddisfa un nostro bisogno, oppure che realizza un nostro desiderio, o anche, che risolve un nostro problema, significa trovare l’idea giusta.

Perché, se un prodotto può essere utile per risolvere un nostro problema, lo stesso prodotto può essere utile anche agli altri, che hanno a che fare con lo stesso problema.

Affinché un’idea diventi un prodotto o un servizio, utile a noi e agli altri, deve essere tradotta in un progetto d’impresa.

Citando un aforisma di Thomas Alva Edison (inventore ed imprenditore statunitense)

Il valore di un’idea sta nel metterla in pratica.

Ma anche la difficoltà di un’idea sta nel metterla in pratica, in quanto, per poter costruire un progetto di impresa, l’idea deve essere fattibile e sostenibile.

Ciò significa: possedere le competenze, le esperienze, le abilità e le capacità utili per poter realizzare il nostro prodotto o servizio, nonché le risorse economico – finanziarie necessarie per costruire il progetto.

Avere delle passioni, degli hobby, delle competenze professionali o delle esperienze di lavoro, sono elementi che ci aiutano a trovare la nostra idea di impresa, o meglio, ci aiutano a selezionare i prodotti o i servizi che siamo in grado di realizzare, in base alle nostre competenze.

Conoscere, invece, i bisogni, i desideri e i problemi nostri e degli altri, ci aiuta a capire quale delle nostre idee sviluppare, in quanto incontra i gusti dei potenziali clienti.

Uno strumento fondamentale per lo sviluppo di un’idea imprenditoriale è l’analisi di mercato, la quale si compone tipicamente di due fasi: l’analisi della domanda e l’analisi dell’offerta.

Attraverso l’analisi della domanda, cerchiamo di comprendere le caratteristiche del mercato di riferimento: quindi lo scopo principale è capire chi sono e come si comportano i potenziali clienti interessati al nostro prodotto o servizio.

Attraverso, invece, l’analisi dell’offerta, cerchiamo di comprendere l’offerta già presente nel mercato di riferimento per lo stesso prodotto o servizio. Quindi cerchiamo di capire il posizionamento ed il comportamento della concorrenza.

Quindi, l’obiettivo dell’analisi di mercato è permetterci di avere la consapevolezza delle opportunità che il mercato ci riserva, e nello stesso tempo, di conoscere i suoi possibili rischi.

Piergiorgio Cianitto