Distretto delle Calzature Fermano-Maceratese

Cos’è un distretto industriale?

Il distretto industriale (dal Dizionario di economia e finanza – Treccani) è “un sistema produttivo costituito da un insieme di imprese, prevalentemente di piccole e medie dimensioni, caratterizzate da una tendenza all’integrazione orizzontale e verticale e alla specializzazione produttiva, in genere concentrate in un determinato territorio e legate da una comune esperienza storica, sociale, economica e culturale.”

Il distretto delle calzature si colloca tra le province di Fermo e Macerata.

Nel distretto prevalgono tre poli produttivi diversamente specializzati per prodotto: la zona di Porto Sant’Elpidio e Civitanova Marche, dove vengono realizzate calzature da donna, la zona di Monte Urano, dove è particolarmente accentuata la produzione di scarpe da bambino, e la zona di Montegranaro specializzata nella produzione di scarpe da uomo.

Tra le province di fermo e macerata si producono le migliori calzature del mondo, grazie soprattutto alle piccole e medie imprese che lavorano con la cura e nel rispetto delle antiche tradizioni artigiane.

Questo distretto rappresenta il Made in Italy nel Mondo, ed è la sede della produzione di calzature di famose “griffe” come Loriblu, Tod’s, Hogan, Bikkembergs, Cesare Paciotti e tanti altri.

Il distretto è formato da poche grandi aziende e da moltissime piccole e medie imprese concentrate su un numero ristretto di fasi produttive, che spesso lavorano in subfornitura per la realizzazione di una determinata fase del processo produttive, con un elevato livello di specializzazione.

I turisti che visitano il territorio Fermano e Maceratese, hanno la possibilità di visitare i laboratori artigiani e di vedere direttamente in fabbrica come si realizzano le scarpe.

Mentre i più curiosi possono visitare il Museo della Calzatura a Sant’Elpidio a Mare, dove è illustrata la storia delle calzature, dai primi approcci medioevali alle produzioni più recenti.

 

Poi, negli Outlet e negli spacci aziendali possono trovare ed acquistare calzature di tutti i generi (donna – uomo – bambino) vendute direttamente dai produttori a prezzi di fabbrica.

Piergiorgio Cianitto

Dal mistero della Sibilla alla magia del mare Adriatico

Il Fermano: dove nascono i distretti della calzatura e del cappello.

Il Fermano è un territorio che si sviluppa dal fiume Aso al fiume Chienti, dalla costa del mare Adriatico alla catena dei Sibillini, dove il monte Priora e il monte Sibilla sono fra le cime più alte dell’Appennino umbro-marchigiano.

Il Fermano è un piccolo territorio ma con una grande fama.

Qui vengono prodotti scarpe e cappelli di altissima qualità venduti nei negozi di tutto il mondo.

Qui nei distretti della scarpa e del cappello, i manufatti rispecchiano il genio e la creatività degli artigiani fermani.

Come nascono i distretti produttivi della scarpa e del cappello?

Quale è il segreto della creatività degli artigiani fermani?

La leggenda narra che in prossimità della cima del Monte Sibilla, c’era una grotta, dove la Sibilla, fata saggia e benevola, viveva in una splendida reggia sotterranea, circondata da preziosi tesori e da ancelle (fate) dalla bellezza incantatrice.

La grotta, difficilmente raggiungibile, era protetta da draghi dagli occhi fiammeggianti.

Le ancelle, tuttavia, avevano dei contatti con l’essere umano, di notte scendevano a valle per insegnare alle giovani la filatura della lana e altri mestieri, e per danzare il saltarello con i giovani pastori.

Certamente, anche la leggenda è frutto della fantasia e della creatività popolare fermana, ma è altrettanto vero che il fascino dei panorami montani e l’atmosfera sospesa tra storia e leggenda, dei monti Sibillini, incantano e conquistano qualsiasi visitatore.

E comunque sia il distretto della scarpa che il distretto del cappello hanno origini antichissime.

Le prime produzioni di calzature risalgono al XV secolo. All’epoca si producevano le Chiochiere, cioè pianelle di stoffa o pelle, prive di tacco.

Invece, l’avvio della produzione di scarpe avvenne nel 1870 con l’introduzione della macchina a pedale per cucire le tomaie. Ma è solamente alla fine degli anni ’60 del secolo scorso che inizia la produzione industriale delle calzature, offrendo prodotti stilisticamente e qualitativamente apprezzabili.

La maestria con la quale viene realizzata e il rispetto delle antiche tradizionali costruzioni artigianali, rendono unica e originale una scarpa realizzata nel fermano.

La creatività significa dar vita a qualcosa di nuovo, creare prodotti nuovi e originali, assemblando elementi già noti e conosciuti.

E’ così che sin dal settecento, i coltivatori del grano, nel periodo invernale, quando non potevano dedicarsi al lavoro dei campi, impegnavano il loro tempo ad intrecciare e a cucire la paglia.

Attività che portò alla realizzazione dei primi cappelli di paglia.

Nel corso del tempo, le tecniche antiche di produzione sono state perfezionate ed industrializzate, permettendo a Montappone ed ai paesi limitrofi di diventare il primo centro italiano per la produzione del cappello.

Il fermano è famoso per i manufatti artigiani, prodotti con la stessa cura che veniva usata un tempo, nel rispetto delle antiche tradizioni.

Cosa c’è di meglio di un viaggio alla scoperta delle tradizioni popolari fermane?

Comunque, la creatività va stimolata e la prima dote necessaria alla creatività è l’immaginazione.

Se puoi sognarlo puoi farlo” disse Walt Disney.

E se c’è qualcosa capace di stimolare la creatività con la capacità di rilassare la mente, a volte fonte di ispirazione ed immaginazione, questo è il mare.

Il Mare Adriatico è sempre stato ammirato e rispettato, anche da grandi scrittori e poeti.

Il naufragar m’è dolce in questo mare”.

Perché il Mare che bagna le coste marchigiane e quindi del fermano produce una sensazione di benessere ed ha la capacità di rilassare la mente.

Ed è proprio grazie a questo stato di tranquillità e benessere che la mente riesce ad elaborare idee creative, originali e brillanti.

Quindi: Il fermano = fonte di ispirazione, di creatività e di benessere, luogo ideale da vedere e da vivere.

Piergiorgio Cianitto